11/06/2012

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Chi segue il nostro lavoro, avendo magari presente Comunità scientifica e comunità dogmatica (23 marzo 2004), troverà di sicuro interessante quanto riferito da Gioia Locati su il Giornale.it del 29 aprile 2012.
L’European Journal of Pharmacology ha pubblicato il risultato di una ricerca (su cellule in vitro), condotta dal dipartimento di Anatomia dell’Università di Firenze, sugli “effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno”.
“L’azione sinergica delle tre sostanze – dichiara la responsabile della ricerca – ha mostrato una riduzione della proliferazione del cancro mammario”.
Si è però taciuto, fa notare la Locati, che “gli stessi principi attivi, adoperati insieme, l’uno a rafforzare l’altro, fanno parte del metodo Di Bella”; non solo, ma si è anche scritto, nell’abstract, che le tre sostanze “non sono mai state combinate del tutto nel trattamento del cancro al seno”.
Chiede pertanto spiegazioni, e la responsabile le risponde: “Non ho voluto io quella frase. L’idea di approfondire le tre molecole arrivò da un mio studente di farmacia, molto bravo”.
La Locati rintraccia allora lo studente (ormai laureato in farmacia e biologia) e gli domanda: “E’ lei l’autore di quella frase?”.
Risposta: “Se fosse dipeso da me non l’avrei messa, però è vero che le tre molecole non sono mai state testate insieme”.
Replica la giornalista: “E’ sicuro? Di Bella ha pubblicato 122 casi di tumore mammario regrediti anche con queste tre sostanze abbinate, lui le ha testate sulle persone, lei sui vetrini…”.
Risposta: “Per avere il consenso della comunità scientifica dovevamo partire da zero”.
“Si spieghi meglio”, dice l’intervistatrice.
Risposta: “La comunità scientifica è troppo chiusa, non avrebbero mai accettato un lavoro a firma di Di Bella”.
Chiede allora la Locati: “Ma è normale che per farsi accettare dalla comunità scientifica si debba negare la paternità di una scoperta?”.
Risposta: “Non è la prima volta, il mondo è quello che è e noi ci stiamo in mezzo”.

Di Lucio Russo
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