Propedeutica meditativa – 2

P

La Vergine difende la causa degli uomini di fronte a Dio, ma chi difende la causa della Vergine di fronte agli uomini? ” (1).

La Vergine va liberata, destata, resuscitata. E’ il compito del pensiero consapevole del proprio momento trascendente” (2).

Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura
” (3).

Vergine madre, figlia del tuo figlio

Scrive Steiner: “Finora ho parlato del pensare, senza tener conto del suo portatore, cioè la coscienza umana. La maggior parte dei filosofi contemporanei mi obietteranno: “Prima che ci sia un pensare, deve esserci una coscienza; quindi bisogna partire dalla coscienza e non dal pensare; non vi è pensare senza coscienza”. A ciò io debbo ribattere: “Per riuscire a chiarire quale rapporto esista fra pensare e coscienza, debbo cominciare col pensarci su. In tal modo metto prima il pensare”. A questo si può rispondere: “Quando il filosofo vuole comprendere la coscienza, egli si serve del pensare, e in questo senso dunque lo presuppone; ma nel corso ordinario della vita il pensare sorge entro la coscienza, quindi presuppone questa”. Se questa risposta venisse data al creatore del mondo il quale volesse creare il pensare, essa sarebbe senza dubbio giustificata. Non si può naturalmente far nascere il pensare, prima di aver fatto sorgere la coscienza. Ma per il filosofo non si tratta di creare il mondo, bensì di comprenderlo. Egli deve dunque cercare i punti di partenza non per la creazione, ma per la comprensione del mondo” (4).
Possiamo dunque tracciare il seguente schema:

Pensante – Io
Coscienza – corpo astrale
——————————– soglia
Pensare – corpo eterico
Pensato – corpo fisico

Il processo della creazione va, discendendo, dal Pensante alla Coscienza, dalla Coscienza al Pensare e dal Pensare al Pensato; il processo della conoscenza va invece, risalendo, dal Pensato al Pensare (immaginazione), dal Pensare alla Coscienza (ispirazione) e dalla Coscienza al Pensante (intuizione).
La Coscienza (la Vergine) è quindi “figlia” del Pensante (dell’Io) nel processo della creazione, mentre il Pensante (l’Io) è “figlio” della Coscienza (della Madre) nel processo della conoscenza (dice Steiner: “Per l’io non è indifferente quel che il pensiero puro fa, perché il pensiero puro è il creatore dell’io”) (5).
Quale soggetto dell’ordinaria coscienza rappresentativa (fisica, spaziale) l’Io si manifesta come “ego”; quale soggetto della coscienza immaginativa (eterica, temporale) come “Sé Spirituale” (Manas); quale soggetto della coscienza ispirata (astrale, qualitativa) come “Spirito vitale” (Buddhi); quale soggetto della coscienza intuitiva (spirituale, essenziale) come “Uomo spirito” (Atman).
Lo sviluppo del pensiero fa evolvere la coscienza, e lo sviluppo della coscienza fa evolvere l’Io.
L’anima, nell’Io, è “una” (“Dominus tecum”; “Ecce ancilla Domini”).
Afferma Steiner: “Le Madri, anch’esse un Eterno Femminino, sono trine; la Madre, la Mater gloriosa è una. E se confrontiamo l’ascesa verso le Madri, che ci traspone nell’epoca precristiana, con l’ascesa verso la Madre, la Mater gloriosa, che ci porta nell’epoca post-Golgota, ci si mostra con la grandiosità possente della poesia ciò che il Mistero del Golgota ha recato nell’umanità. Nel Faust, l’umanità tende, partendo dalla triplicità distinta di un pensare, sentire, volere ancora astrali, su verso la trinità ch’è una dell’Eterno Femminino. Grazie al Mistero del Golgota, giunse nell’io all’unità della vita interiore. Le tre Madri diventano l’unica Madre, la Mater gloriosa, perché l’uomo è progredito fino a compenetrarsi dell’io” (6).
(In quanto “una”, cioè Idea delle idee, l’essere della Vergine-Sophia può essere detto “sobornico”. Spiega infatti Sergej Prokofieff: “Con la parola “sobornostj” in russo si identifica una moltitudine di coscienze individuali che nella loro globalità costituiscono una più elevata totalità organica” [7].)
Scrive Scaligero: “Se l’uomo ha il Christo, ha la Vergine. Se ha la Vergine, ha il Christo: non sono separabili” (8).

umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio

L’ordinaria coscienza intellettuale (il “realismo ingenuo”) è “umile” (sensibile); in grazia dell’incarnazione del Logos, può però elevarsi tanto da divenire, da sensibile, sovrasensibile, da terrena, cosmica, da creatura, creatrice (l’evoluzione, afferma Steiner, consiste nel passare dal “prendere” al “dare”) (9).
Il “consiglio” è idea (dare un consiglio significa dare un’idea); il regno delle idee o delle Madri (le stelle “fisse”) è “etterno” poiché è al di là dello spazio e del tempo (“Venga il Tuo regno”: la Vergine è la “Regina” di tale regno).

tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì

La Vergine (la Maria “benignamente d’umiltà vestuta” – come la dipinge, in specie, il Beato Angelico) è colei che muta l’Eva in Ave: ovvero, il falso corpo astrale nel vero corpo astrale (nel vero sentire: il sentire nel pensare, il sentire che anima i “pensieri” – i concetti o le idee) (10).
Scrive Steiner: “Nei corpi eterico e fisico-sensibile operano forze che provengono dalle entità luciferiche e arimaniche. Poiché tali entità sono di origine spirituale, è naturale che nella sfera stessa del corpo fisico e di quello eterico si trovi una specie di entità astrale dell’uomo. A una veggenza spirituale che si limiti ad accogliere solo le immagini della coscienza soprasensibile, senza essere capace di comprenderne bene il significato, può facilmente accadere che l’involucro astrale del corpo fisico e di quello eterico vengano scambiati per il vero corpo astrale. Senonché proprio questo “corpo astrale” è l’elemento della natura umana che nella sua attività contrasta l’ordinamento veramente assegnato all’uomo nella struttura dell’universo” (11).
Il falso (infero) corpo astrale (l’ordinaria psiche neurofisiologica) è il corpo della “malattia”, mentre il vero (celeste) corpo astrale (l’anima) è il corpo della “salute” (e della “salvezza”). La Vergine è detta appunto “Salus infirmorum”.
L’immagine della Madonna, afferma Steiner, è “un farmaco risanatore. Se viene usata in modo che l’anima umana ne risenta ancora l’effetto postumo durante il sonno, forse sognandola, l’immagine della Madonna possiede ancora oggi una forza risanatrice” (12).
(Dice Dante, di quella che chiama la “donna de la salute” (13): “Questa gentilissima salute salutava” (14); “Vede perfettamente onne salute chi la mia donna tra le donne vede” (15) – “Benedicta in mulieribus”.)

che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura

Vale qui quanto abbiamo detto all’inizio: il Pensante (l’Io) è “fattore” nel processo della creazione e “fattura” nel processo della conoscenza.
Ma c’è di più. Afferma Steiner: “Attraverso tutte le esperienze fatte nel corso della catarsi, l’uomo purifica il corpo astrale fino a trasformarlo nella “vergine Sofia”. E alla “vergine Sofia” viene incontro l’io cosmico che effettua l’illuminazione, per cui l’uomo ha intorno a sé luce spirituale. Questo secondo elemento, che si aggiunge alla “vergine Sofia”, l’esoterismo cristiano lo chiamava (e lo chiama tuttora) “lo Spirito Santo”. Per cui ci si esprime del tutto correttamente, nel senso esoterico-cristiano, dicendo: l’iniziato cristiano consegue con la sua disciplina iniziatica la purificazione del suo corpo astrale; egli trasforma il corpo astrale in vergine Sofia e viene illuminato dall’alto (o, se preferite, adombrato) dallo “Spirito Santo”, dall’io cosmico […] Abbiamo dunque imparato a conoscere due concetti nel loro significato spirituale: quello della vergine Sofia, ch’è il corpo astrale purificato, e quello dello Spirito Santo, dell’io cosmico, che viene accolto dalla vergine Sofia e può quindi esprimersi poi da quel corpo astrale. Ma esiste un grado ancora più alto: quello per cui si è in grado di aiutare altri a conseguire quelle due realtà. Gli uomini della nostra epoca evolutiva possono ricevere nel modo descritto la vergine Sofia (il corpo astrale purificato) e lo Spirito Santo (la illuminazione). Ma solo il Cristo Gesù poté dare alla Terra ciò che occorre perché gli uomini possano conseguire tutto ciò. Il Cristo ha conferito alla parte spirituale della Terra le forze necessarie, perché possa avverarsi tutto quanto è connesso con l’iniziazione cristiana, quale l’abbiamo descritta” (16).
Dall’incontro tra lo Spirito Santo e la Sophia (“Vieni Santo Spirito, vieni per Maria”) nasce il “Figlio di Dio” quale “Figlio dell’uomo”.
(“Nicodemo gli chiese: “Come può un uomo rinascer quand’è vecchio? Può forse rientrare nel seno della madre per essere rigenerato?”. Gesù rispose: “In verità, in verità ti dico: chi non rinascerà per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio”” [Gv 3, 4-5].)
(Per “acqua”, va qui intesa la Luna. Scrive Scaligero: “Dopo il distacco, il rapporto occulto con la Luna continuerà sul piano umano mediante la donna […] Grazie al sopravvivere in lei dell’elemento celeste androginico, presso alla necessità della riproduzione, la donna continuerà a mantenere il rapporto della specie umana con le potenze estrasensibili della Luna, assumendo perciò simultaneamente nella sua costituzione interiore-corporea la duplice funzione di Iside: celeste ed infera” [l’“infera” agisce, in veste di Ecate,“nella zona delle acque inferiori”][17].)

Note:

01) cfr. il 36° incontro del nostro studio della Filosofia della libertà (Amor, che ne la mente mi ragiona);
02) M.Scaligero: Iside-Sophia: la dea ignota – Mediterranee, Roma 1980, p. 47;
03) D.Alighieri: La Divina Commedia (Paradiso, 33° canto, versi 1-6) – Hoepli, Milano 1993, p. 913;
04) R.Steiner: La filosofia della libertà – Antroposofica, Milano 1966, p. 43;
05) R.Steiner: Filosofia e antroposofia – Antroposofica, Milano 1980, p. 32;
06) R.Steiner: Il regno delle Madri e la Mater gloriosa nel secondo Faust – Archivio storico della rivista Antroposofia – Antroposofica, Milano 1998, vol. III, pp. 106-107;
07) cfr. Della Sophia e dell’Io, 15 novembre 2014;
08) M.Scaligero: Iside-Sophia: la dea ignota, p. 14;
09) cfr. L’uomo da creatura a creatore, 1 marzo 2004;
10) cfr. Madonna Antropo-Sophia, 4 marzo 2009;
11) R.Steiner: La soglia del mondo spirituale in Sulla via dell’iniziazione – Antroposofica, Milano 1977, pp. 154-155;
12) R.Steiner: L’Universo, la Terra e l’uomo – Antroposofica, Milano 1983, p. 32;
13) D.Alighieri: Vita nuova – Rizzoli, Milano 1952, p. 11;
14) ibid., p. 24;
15) ibid., p. 67;
16) R.Steiner: Il Vangelo di Giovanni – Antroposofica, Milano 1995, pp.183-184;
17) M.Scaligero: Graal – Tilopa, Roma 1982, pp. 26-27.

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Di Lucio Russo
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